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sabato 17 dicembre 2011

La stanza del male



"In tutta la sua carriera, l'ispettore di Polizia Jeanette Kihlberg non ha mai visto niente di simile: il corpo giace seminascosto in un cespuglio in uno squallido quartiere periferico di Stoccolma. Un ragazzo, una vittima di un omicidio brutale, un cadavere perfettamente mummificato. Jeanette capisce che da sola non può farcela, il suo intuito investigativo non basta per capire quali abissi nasconde la mente che ha concepito questa messa in scena. Chiede aiuto a Sofia Zeltelund. psichiatra, esperta di personalità multipla. Al primo omicidio ne seguono altri, tutti con le stesse modalità. Jeanette e Sofia incominciano insieme un viaggio all'inferno, alla ricerca di un serial killer. Tutte e due si pongono le stesse domande: quanto deve soffrire una persona per trasformarsi in un mostro? E quanto stravolgerà la loro vita questa caccia all'uomo, questa guerra contro il tempo e contro la distruzione? Un libro duro e cupo dal ritmo incalzante, un thriller che spicca in un panorama letterario nordico ricco di autori di bestseller come Stieg Larsson e Lars Kepler. Un esordio che è diventato un caso editoriale nel Nord Europa, che ha stupito la critica e che è balzato in vetta alle classifiche. Un romanzo sul male che trasforma la vittima in carnefice, che si insinua nel lettore e che non lo abbandona più... "

Che dire, finalmente un trhiller degno del suo nome...Davvero inizi la lettura e non vedi l'ora di finire il libro, io l'ho mangiato in 3 giorni...a tratti molto crudo, forte...è esattamente il mio genere...e ancora una volta gli autori del nord Europa non deludono!!!!
Un ottimo regalo di Natale!!!

lunedì 10 ottobre 2011

Avevano spento anche la luna





Le deportazioni, i campi di concentramento, lo sterminio di massa...temi che ancora oggi troppo spesso vengono taciuti, sotterrati dall'omertà...E' un libro forte, scritto in maniera molto semplice, comprensibile, crudo...Emozionante...Leggetelo perchè certe cose non vanno dimenticate, non possono essere dimenticate, E' troppo mportante sapere, far sapere...



Lina ha appena compiuto quindici anni quando scopre che basta una notte, una sola, per cambiare il corso di tutta una vita. Quando arrivano quegli uomini e la costringono ad abbandonare tutto. E a ricordarle chi è, chi era, le rimangono soltanto una camicia da notte, qualche disegno e la sua innocenza. È il 14 giugno del 1941 quando la polizia sovietica irrompe con violenza in casa sua, in Lituania. Lina, figlia del rettore dell'università, è sulla lista nera, insieme alle famiglie di molti altri scrittori, professori, dottori. Sono colpevoli di un solo reato, quello di esistere. Verrà deportata. Insieme alla madre e al fratellino viene ammassata con centinaia di persone su un treno e inizia un viaggio senza ritorno tra le steppe russe. Settimane di fame e di sete. Fino all'arrivo in Siberia, in un campo di lavoro dove tutto è grigio, dove regna il buio, dove il freddo uccide, sussurrando. E dove non resta niente, se non la polvere della terra che i deportati sono costretti a scavare, giorno dopo giorno. Ma c'è qualcosa che non possono togliere a Lina. La sua dignità. La sua forza. La luce nei suoi occhi. E il suo coraggio. Quando non è costretta a lavorare, Lina disegna. Documenta tutto. Deve riuscire a far giungere i disegni al campo di prigionia del padre. E l'unico modo, se c'è, per salvarsi. Per gridare che sono ancora vivi.

venerdì 8 ottobre 2010

L'ombra del vento



"Strano quanto a volte sia più difficile parlare di un buon romanzo che di uno riuscito male, soprattutto quando si vorrebbero trovare le parole giuste per descriverne l'anima, e trasmettere in poche righe quello che l'autore è riuscito a fare in 400 pagine; di conseguenza... leggete quanto scritto di seguito, elevatelo alla potenza e avrete un vaga di idea di quello che per me è stato "L'Ombra del Vento".
Nel libro, a un certo punto, viene detto che leggere è un'arte in via d'estinzione e che la lettura è una delle poche cose capace di coinvolgere mente e cuore, due merci sempre più rare. Non tutti i libri riescono però in questo intento, ma Carlos Ruiz Zafón compie una specie di magia regalandoci il privilegio di poter leggere un romanzo che forse nel tempo non ricorderemo in tutte le sue infinitesimali sfaccettature, ma che ci lascerà una dolce e malinconica sensazione che ci accompagnerà per molto, molto tempo. Dolce perchè si parla di sentimenti, di quell'amore che oggi è effimero e sfuggevole, ma che una volta faceva fuggire di casa, scatenava gli animi e si viveva in sua funzione. Malinconica, perchè finito il libro, avrete l'amara e triste impressione di dover abbandonare degli amici.
La storia ha inizio nel 1945, in una magica Barcellona, il giorno in cui Daniel Sempere viene portato dal padre al Cimitero dei Libri Dimenticati, un misterioso luogo dove i libri destinati a perdersi nella memoria del tempo possono riposare tra i labirintici e polverosi scaffali per l'eternità: lì la loro anima non si consuma, ma attende pazientemente un nuovo proprietario che possa ridarvi vita e respiro.
Secondo un'antica tradizione la prima volta che si entra nel Cimitero si deve adottare un libro e impegnarsi a non abbandonarlo mai; Daniel sceglie (o forse succede proprio il contrario) "L'Ombra del Vento" di Julián Carax e trascorre l'intera notte perso nell'oblio della sua trascinante lettura, finché, al rischiararsi dell'alba, stanco, ma felice, capisce che quello che ha tra le mani è un libro speciale.
Daniel vorrebbe poter avere altri titoli dell'autore, ma viene a sapere che i pochi romanzi pubblicati sono misteriosamente irreperibili sul mercato e per comprenderne la causa inizia ad indagare sulla vita di Carax, portando a galla inquietanti analogie con la sua stessa esistenza.
Dopo anni di difficili, ma anche rocambolesche ricerche, le tragiche verità seppellite dalla polvere del tempo verranno riesumate ricomponendo le tessere di un mosaico lungo quasi cinquant'anni, in cui le passioni più tragiche e violente sono state protagoniste.
"L'Ombra del Vento", in un intreccio tra presente e passato, ci presenta una storia romanticamente tragica e personaggi avvelenati dai sentimenti più estremi.
Daniel è avvelenato di sogni e di vita, è un ragazzo che vediamo crescere e diventare adulto sotto l'ombra malinconica e silenziosa di un buon padre e la vivace eloquenza dell'uomo più incredibile che vi capiterà mai di incontrare: Fermín Romero de Torres. Non un personaggio, ma una caricatura, capace di stordire anche un sordo con le sue chiacchiere che se ascoltate a dovere si rivelano rare perle di saggezza. Una vera e propria guida capace di indirizzare Daniel con la prudenza di un genitore e l'ingenua incoscienza che contraddistingue solo i migliori amici. "Mi ascolti Daniel, il destino si apposta dietro l'angolo, come un borsaiolo, una prostituta o un venditore di biglietti della lotteria, le sue incarnazioni più frequenti. Ma non fa mai visite a domicilio. Bisogna andare a cercarlo."
La scrittura sfumata, che passa dalle delicate tinte acquerello ai colori forti della pittura ad olio, dipinge una storia che ha del surreale, un viaggio quasi onirico, con indimenticabili personaggi lacerati dalle passioni più struggenti, impossibilitati dall'amare o odiare se non disperatamente.
Lo stile evocativo di Zafón è capace di sussurrare e gridare con la stessa forza, e di fotografare l'essenza della vita tra le righe di ogni pagina.
Fatevi un regalo e leggetelo, scoprirete che il vento non ha una, ma infinite ombre che ci sfiorano quotidianamente e che non ci soffermiamo a guardare… "

Questa è una delle recensioni più veritiere e che più si avvicina al mio pensiero. E' avvincente e allo stesso tempo ti fa sognare...Ambientato a Barcellona che è una delle mie città preferite, mentre leggevo mi immaginavo nei posti descitti cercando di ricordarne ogni minimo particolare... Un buon libro davvero...

lunedì 18 maggio 2009

New moon



Giovedì scorso ero a casa ko con l'asma...mamma mia era da un sacco di anni che non stavo così, come dire, senza respirare...Probabilmente non è stato dovuto all'allergia, il 1 maggio abbiamo fatto la prima grigliata della stagione da mio fratello fuori in giardino sotto il sole...è stato lì secondo me...sai sudi e cerchi subito un po' d'ombra, ma all'ombra c'era l'arietta fresca e bam...fregata...Insomma che la mattina ero ancora un po' in balia, ma poi mia cognata medico mi ha imbottita di cortisone e antibiotico e verso mezzogiorno mi sono un po' ripresa...ecco che sale la noia, in tele non c'è un tubo, alzata non riuscivo a stare, troppo deboluccia, il libro Twilight abbandonato in negozio...telefonata a mio suocero e tempo zero mi recupera il libro, in 3 ore l'ho finito...semplicemente fantastico, intrigante, ti fa sognare...ecco allora che non potevo aspettare di iniziare il suo seguito NEW MOON...lo stile è identico per fortuna, sono più o meno ad un centinaio di pagine lette e già c'è stato un colpo di scena che mi ha rattristato...non vedo l'ora di leggerlo tutto per raccontarvi le mie emozioni...